





Non possiamo abituarci ai disastri della natura e di quelli provocati dall’uomo: terremoti, alluvioni, guerre, povertà alimentano inesorabilmente un enorme serbatoio di sofferenza.
Di fronte a tanto dolore le persone sensibili si rimboccano le maniche e offrono quello che possono per alleviare, almeno in parte, la disperazione, l’angoscia, la desolazione di un’umanità afflitta e sofferente.
Il Neohr si attiva, in collaborazione con Amurt e Amurtel, per sostenere il team che si è recato in Marocco per aiutare la popolazione colpita dal terremoto in Marocco.
Riportiamo di seguito la testimonianza di Melinda, psicologa volontaria di Amurtel che si è recata sui luoghi colpiti dal violento sisma.
«Una donna che si trovava in una delle tende di emergenza, costretta su una sedia a rotelle a causa di una grave ferita riportata durante il terremoto, mi ha suggerito di andare in ospedale per aiutare le persone che soffrono più di lei.
In clinica, visitando i bambini colpiti, i medici hanno ammesso di non sapere come gestire lo stress che deriva dal dare cattive notizie. La maggior parte dei pazienti ha perso dei familiari o ha bisogno di amputazioni.
Allora, ieri abbiamo pianificato quattro corsi e oggi abbiamo incontrato più di 110 medici. Durante la formazione, i medici ci hanno chiesto di organizzare altre sessioni di autocura per la salute mentale, perché erano mentalmente svuotati. Uno di loro ha detto: «Nessuno si prende cura di noi; dobbiamo sempre essere forti».
Quando, a conclusione degli incontri, abbiamo detto loro che potevamo offrire delle attività di arteterapia, il 90% dei partecipanti ha aderito. Ancora una volta, Amurtel sta facendo cose uniche, adattandosi ai bisogni reali delle persone. Poiché pochi, in occasione dei disastri, prestano attenzione alla salute mentale, si rende più che necessario continuare la nostra missione. Potremmo offrire un supporto di resilienza per coloro che prestano soccorso e per quanti hanno bisogno di cura».
Ecco la testimonianza di Rashid Ben Arabi che, subito dopo la violenta scossa, è corso nella sua città natale. Cercava disperatamente i suoi genitori ma, come la maggior parte dei marocchini, è stato coinvolto dalla grande devastazione. L’epicentro del terremoto, nelle montagne dell’Atlante, è in gran parte tagliato fuori dalle comunicazioni e dai soccorsi immediati, perché è molto lontano dal resto del Paese e difficile da raggiungere.
«Ho visto un uomo sdraiato a terra accanto alle macerie della sua casa; sentiva le urla dei suoi due figli intrappolati sotto l’edificio distrutto, ma non poteva fare nulla per aiutarli; le squadre di soccorso non erano ancora arrivate sul posto».
Al momento si stima che siano state colpite 300.000 persone. Ci sono continue scosse di assestamento.
Le donazioni si possono fare tramite bonifico bancario intestato a
NEO.H.R. (Neo Humanistic Relief) IBAN: IT 53 E 05018 12000 000016981417 presso Banca Etica – Treviso Causale: Terremoto in Marocco
oppure tramite il sito di Amurt (con la stessa causale):
Grazie di cuore per il vostro concreto aiuto.